venerdì 16 maggio 2008

Tutela del Territorio o Tutela della Poltrona?



















































A fine gennaio 2008 mandai una mail a tutti coloro che firmarono il verbale n. 48 del 25/09/2006 con il quale il territorio da Falconara a Manfria si dichiarava sotto speciale tutela e di notevole interesse pubblico.
Mi ha risposto soltanto una persona: l'Arch. Angelo Alù della Soprintendenza dei per i Beni Culturali ed Ambientali di Caltanissetta che ringrazio.
La mandai anche al nostro Sindaco anche se nel 2006 non era ancora in carica, ma che adesso rivestendo questo ruolo deve fornirci determinate informazioni.
Ma dopoi 4 mesi non ha ancora ricevuto risposta.
Gli rifarò le stesse domande tramite raccomandata A/R così, se non sono stato informato male, dovrebbe darci delle notizie.
I miei quesiti erano questi:

- Cosa si era fatto nell'area in questione da quando era stata posta a speciale tutela dichiarandola di interesse pubblico
- Se erano al corrente dei gravi fenomeni di erosione della spiaggia e dello stato di degrado a cui è abbandonata, con particolare riferimento alla zona del Desusino
- Se sono previsti interventi di qualunque genere.

Questa è stata la risposta:



REPUBBLICA ITALIANA

REGIONE SICILIANA
ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI
ED AMBIENTALI E DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Dipartimento Regionale Beni Culturali ed Ambientali
Ed Educazione Permanente
AREA SOPRINTENDENZA PER I BENI
CULTURALI ED AMBIENTALI
Servizio Beni Paesistici,
Naturali, Naturalistici ed Urbanistici
Via Sardegna, 17 – 93100 Caltanissetta
U.O. IV

OGGETTO: S.O.S. Desusino.



Con riferimento alla Mail del 23/01/2008 si comunica quanto segue:
Le coste sono tutelate per legge in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia (art. 142 dei Decreti Legislativi 42/04 e 157/06 – Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio); in Sicilia nella fascia di 150 metri dalla linea di battigia vige l’inedificabilità assoluta (L.R. n.78 del 12/06/1976).
Con verbale n. 48 del 25/09/2006, affisso all’albo pretorio dei comuni di Gela e Butera rispettivamente il 20/10/2006 e il 26/10/2006, la Commissione Provinciale per la Tutela delle Bellezze Naturali e Panoramiche ha dichiaro di notevole interesse pubblico l’area compresa tra Manfria (Gela) e Falconara (Butera).
La Soprintendenza per i BB. CC. AA., nell’ambito delle proprie competenze ha anche come compito specifico di tutelare quelle parti di territorio sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi del citato Codice.
In merito a progetti di recupero e valorizzazione dell’area in questione, ad oggi non è stato approntato nessun interveto di riqualificazione ambientale.
Il Comune di Butera da poco, ha intrapreso uno studio progettuale per il recupero e la fruizione dell’area prossima all’esistente parcheggio di C/da Desusino.





IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO IP
(Arch. Angelo Alù)













Voci non ufficiali dicono purtroppo che il progetto per il recupero del piazzale è già decaduto. Ma voglio precisare che non ne sono certo e in merito spererei di avere precisazioni dal Sindaco di Butera.
Indipendentemente da questo, mi turba il fatto che negli ultimi tempi sorgono Residence, villaggi, acquapark senza che nessuno si preoccupi che i potenziali turisti possano trovare un ambiente adeguato.
Mancano i servizi pubblici essenziali: una spiaggia, magari accogliente pulita e sicura, mezzi pubblici, smaltimento dei rifiuti e ordine pubblico.
Sembrerebbe che gli ospiti di queste strutture debbano essere accompagnati al loro interno e che possano vivere la propria vacanza soltanto nella struttura che li ospita.
Non gli è data la possibilità di vedere l'area circostante, almeno che non siano automuniti o dei gran camminatori. Non potranno andare a fare la spesa, andare in una pasticceria, visitare un museo etc...
Il Desisino non è collegato con il resto dell'isola. Mancano tutti i tipi di collegamento, dalle adiacenti Gela, manfria, Falconara e Licata a qualunque meta della nostra straordinaria isola.
Vuoi fare un escursione al Museo di Pirandello? devi avere un mezzo proprio! vuoi andare al museo archeologico di Gela?, devi avere un mezzo proprio! vuoi andare a Erice, al parco dello Zingaro, a Siracusa, Caltagirone... devi avere un mezzo proprio! vuoi noleggiare un auto? devi avere un mezzo proprio! Non hai la patente? ti conviene cambiare meta! Sei invalido? ti conviene andare altrove!!!
A dicembre incontrai nei paraggi di Licata una coppia di turisti tedeschi che mi chiedevano come arrivare al Desusino. Ho dovuto rispondere che potevano forse trovare un pulman che li portava fino al castello di Falconara e che da lì avrebbero dovuto percorrere la statale a piedi per qualche chilometro o in alternativa avrei potuto accompagnarli io in vespa, ma uno alla volta ovviamente. Deviarono il loro itinerario verso la Valle dei Templi.
Non capisco i meccanismi.
Se andate al sito della Eden Viaggi (con la quale anni fa andai in vacanza in un'isola di cuba e mi trovai molto bene) troverete reclamizzata una struttura turistica nella nostra zona, leggerete che sorge in un area tutelata e di notevole interesse pubblico nella quale è possibile vedere dune che caratterizzano il territorio e piante in via d'estinzione.
Mi chiedo chi sta bluffando! Il nostro Comune, la Provincia di Caltanissetta, le agenzie, gli imprenditori... Non lo so, l'unico dato certo è che alla faccia della tutela stanno sparendo spiagge, dune, piante rare e in via d'estinzione e la possibilità di fare conoscere la zona. Temo che i turisti si sentano ingannati e delusi.
Voi tornereste? io fossi in loro no!
Io sono nato a Torino perché i miei genitori dovettero emigrare. Io sono orgoglioso del mio DNA e amo la loro terra, i miei nonni erano orgogliosi di essere Siciliani e me lo hanno trasmesso. Io provo lo stesso orgoglio e sono fiero di appartenere a questo posto, la Sicilia è la mia terra e vorrei viverci.
Il Desusino è casa mia.
Tra i suoi profumi ci ritrovo la mia essenza, l'amore dei miei genitori.
Sento nel vento che soffia sul mare le parole dei miei nonni che ora non ci sono più, ma che mi hanno lasciato in eredità il sangue che mi scorre dentro.
Sono un sognatore lo so, ma non riesco a capire come chi ha in mano le sorti di questo posto, i sindaci, gli assessori, i membri della provincia... persone nate qui, in Sicilia, come possono non essere orgogliosi della propria terra.
E' casa loro.
Io quando ho la casa in disordine, quando mi capita di trascurarla, quando ho i pavimenti sporchi mi vergogno di mostrarla... perché loro non hanno questo sentimento?!
Perché amano solo la carica che rivestono, il prestigio e non amano se stessi e non si preoccupano del futuro dei loro figli?
Cosa insegneranno ai loro nipoti?
Con che coraggio mostreranno a loro il frutto dell'indifferenza. E quali bugie dovranno raccontare ai propri figli?
Un giorno li porteranno qui e gli diranno: "Qui c'era una spiaggia bellissima e vostro padre ha contribuito a farla sparire. C'era una terra sana e orgogliosa dove i contadini lavoravano la terra e chi lavorava altrove veniva a riposarsi, dove i bambini giocavano sereni e i vecchi chiacchieravano sereni in riva al mare. Dove i turisti erano contenti e ammiravano incantanti le meraviglie di questa terra.
Se ora non c'è più niente è grazie al lavoro di vostro padre!"

Nessun commento:

Dolce & Gabbana sotto il Castello di Falconara

Nel 1992 fu girato uno degli spot pubblicitari più belli.
Chi sa apprezzare la bellezza scelse come location il nostro castello.
Sembra che soltanto chi dovrebbe tutelarlo non si accorga di tale meraviglia.
Oggi, tra quelle scenografie naturali, sorge un lussuoso albergo per VIP (Charming house & resort ****)
a quali mostriamo, privi d'orgoglio, l'incapacità di apprezzare simili tesori.
In Liguria hanno trasformato spiagge di ghiaia e pietre in miniere d'oro, noi miniere d'oro in discariche.
Villeggiamo tra l'immondizia e non dispensiamo da questa neanche i nostri ospiti.

Dai Profumi alla Spazzatura

Dai Profumi alla Spazzatura
Spiaggia di Falconara, Hotel Charming house & Resort ****

Una truffa chiamata ripristino

Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.