martedì 9 giugno 2020

Caro Padre Aldo, ci vediamo di là!

 

Ieri mattina si è spento Padre Aldo Contrafatto e con lui è morta un'altra parte del Desusino.

 

 
 
Non ho più scritto del Desusino, non ho più un attimo di tempo. 
Faccio il padre, lavoro e sono impegnato sulle battaglie politiche nella città in cui vivo, Torino. 
Forse non ho più molto da dire o forse era giusto fermarsi e guardare se da tutti gli sforzi fatti per questa spiaggia, qualcosa rinasceva. Forse scrivere del Desusino fa semplicemente troppo male, l'ultimo post si intitolava "lasciatelo morire e si salverà" ed è ancora fra le bozze.
La verità, forse, è che non ci si può accanire contro il destino, forse la maturità deve insegnarti ad accettarlo o dimenticarlo.
 
La morte di Padre Aldo è stato uno scossone forte, ecco cosa mi ha spinto a scrivere ancora qui, su questo blog, in questo che per certi versi è un libro di storia del Desusino e lui, di questa storia, sicuramente era un capitolo importante!
 
Ho conosciuto Don Aldo una decina di anni fa durante un sit-in di protesta per l'abbandono della nostro litorale e fu anche grazie al suo aiuto che alcune battaglie, le più importanti, sono state messe in campo.
E' sempre stato in trincea, era un uomo libero e determinato, disponibile e cordiale.
Un grande provocatore e come tutti i provocatori era odiato, diffamato, giudicato, dava fastidio perché faceva e diceva sempre quello che pensava. Abile a scuotere le coscienze, sicuramente un ottimo comunicatore. Egocentrico al punto giusto, un artista amico degli artisti, una persona tra le persone.
 
Negli anni d'oro del Desusino celebrava la messa anche lì, C'era un residence nel quale si era organizzato. Il sabato pomeriggio dagli altoparlanti usciva prepotente e rassicurante la sua voce che il vento portava fino alle case più lontane. Poi arrivò l'abbandono di ogni cosa e come tante altre cose della sfortunata contrada, anche quel luogo cadde letteralmente a pezzi. Naturalmente lui non si perse d'animo e fu presente comunque celebrando i matrimoni al Castello di Falconara e le messe al villaggio turistico vicino.
 
Io non sono un uomo di chiesa.
 
Provengo da una famiglia prevalentemente protestante e mi sono assunto la responsabilità ad un certo punto di essere ateo, di non credere agli dei e alle religioni che mi erano state imposte ma solo agli insegnamenti dei Maestri. Un scelta che spesso ti fa sentire solo ma che ti fa vivere nel presente cercando costantemente di migliorarti e di migliorare ciò che ti circonda, nel rispetto dell'unica Madre, la Terra.
 
Quindi? Cosa mi legava a lui?
 
L'amore per il bene comune, per la propria terra, per la natura e il senso di comunità.
          Valori universali, senza età ne religione.
 
Padre Aldo era il senso di comunità fatto a persona ed era un bene prezioso per il suo paese e Butera dovrà riconoscerglielo.
 
A Butera ci sono due chiese, una sulla piazza principale e una nel quartiere popolare. 
Ovviamente la sua era la seconda.
 Era uno che stava sempre tra la gente, amava e stimava i giovani, era  sempre in strade a denunciare tutto quello che non andava in tutti i modi, con i sui post, i suoi video e in mille dirette facebook, dai telegiornali o Striscia la Notizia. Il suo impegno per il sociale era immenso e continuo.
          Aveva messo quella terra dentro il web, te la raccontava e potevi viverla ovunque tu fossi. 
Era intelligente e capace di essere sempre a tempo, sempre attuale, anzi sempre un po' più avanti. Aveva compreso subito la potenzialità dei social che usava brillantemente per ricomporre la comunità buterese sgretolata dal fenomeno dell'emigrazione, capace di raggiungere chi viveva in Germania a Catania o dall'altra parte del mondo dando notizie di nascite, battesimi e matrimoni, di chi moriva, chi si laureava o chi riceveva un premio letterario e di tutto quello che riguardava la sua amata Butera. Le sue messe erano on line e le trasmetteva con un sistema di telecamere che gestiva autonomamente mentre predicava, era il regista delle sue funzioni religiose.
 
Mentre il mondo si riorganizzava con le video conferenze a causa del Covid-19, lui era già pronto, le sue messe non si sono mai fermate.

         Apprezzavo la sua ironia e il suo essere senza padroni.

         L'ho sempre pensato come il Don Gallo di Butera e mi mancherà.


        Nella Foto a sx: IO e Padre Aldo allo Juventus Stadium di Torino. 
Lui grande appassionato di calcio e Juventino, io granata nel dna e lì per le riprese televisive dell'incontro.
        Nella foto a dx: Padre Aldo al Sit in del Desusino


sabato 22 agosto 2015

UN BAMBINO DI 10 ANNI FINISCE ALL'OSPEDALE CON UN PIEDE SQUARCIATO








L'altro giorno un bambino di appena 10 anni si è ferito ad un piede giocando in acqua al Desusino.
Era in un punto distante dal parcheggio, la dove svetta il pozzo di cui vi ho parlato recentemente, un punto della spiaggia alla quale si accede attraverso strade sterrate. 
Lontano quindi da quel cartello che vieta la balneazione con il quale il Comune di Butera cercherà di lavarsi la coscienza e che userà per difendersi da una probabile azione legale da parte dei genitori del piccolo sfortunato.

In quel punto della spiaggia, sotto le acque torbide del pomeriggio, giacciono i resti di due colonne che nel passato segnavano l'ingresso al Lido Stella Marina e che già nel 2008 chiesi di rimuovere perché da essi sporgevano pericolosamente i ferri dell'armatura del cemento. Oggi sembrano dei piccoli ed innocui scogli e quei tondini di ferro non si vedono più ma purtroppo esistono ancora, almeno in parte. 
Il bambino è rimasto incastrato con un piede ad uno di questi che uncinandolo glielo ha squarciato. E' stato portato al pronto soccorso di Gela dove lo hanno curato e rimandato a casa con una prognosi di 20 giorni e diversi punti di sutura.



Avendo un figlio ho imparato a conoscere meglio i bambini. Sono esseri puri che vanno difesi ad ogni costo e a cui dobbiamo consegnare un mondo degno.

Invece a questo bambino è stata tesa una trappola. L'estate di un bambino è una favola, il mare per un bambino è uno dei sogni più belli ma al Desusino possono diventare incubi.

Se il Desusino non è più un posto sicuro dove fare giocare i nostri figli vuol dire che chi lo amministra ha fallito e se ne deve andare chiedendo scusa, non ci sono alibi, questo fatto è di una gravità inaudita.

Caro Luigi Casisi Sindaco di Butera (dal 2007), sono 8 anni che ti chiedo aiuto segnalandoti tutti i pericoli che la noncuranza della tua politica continua a a far nascere nella nostra contrada, ma non dai segni di vita. Documentando i fatti, come faccio da tempo però non ti permetto di sfuggire dalla verità e dalle tue responsabilità. Quindi puoi difenderti come vuoi, dire che il tuo dovere finisce mettendo un cartello, ma non sarà sufficiente a cancellare le conseguenze delle tue mancanze. Intanto non conoscendo il territorio che amministri (come ti dimostrai in passato) non sai che il piazzale non è l'unica via di ingresso alla spiaggia e la tua segnaletica è quindi insufficiente. Poi, se vuoi che la spiaggia sia accessibile devi renderla sicura, altrimenti la chiudi e controlli che nessuno si ferisca. Infine un bambino si è fatto molto male nel tuo territorio, perché tu non hai fatto rimuovere le macerie del Lido così come quelle del muro del piazzale, seminando pericoli in una spiaggia protetta da vincoli paesaggistici-ambientali e di notevole interesse pubblico e che dovrebbe essere fonte di orgoglio e non di guai. 
Difenditi con la "mancanza di risorse del Comune", le stesse che non sei capace di trovare in quanto non all'altezza del ruolo che ti ostini a ricoprire. Ma se sei umano, da stasera avrai qualche problema ad addormentarti sereno, perché la tua coscienza ti ricorderà che quel bambino non doveva concludere così la sua estate e non doveva procurarsi una cicatrice ed uno shock che si porterà dietro per tutta la vita. Mentre cercherai di prendere sonno, ti dirà che alla prossima vittima del degrado in cui fai vivere la tua costa potrebbe avere danni irreversibili... e che aldilà della burocrazia e dei cavilli legali la responsabilità è tua.

sabato 15 agosto 2015

Merda d'artista

2015

A volte la malapolitica può superare anche se stessa ed essere così grottesca da diventare in qualche modo una forma d'arte. 
Quella che vedete nella foto purtroppo non è un opera di Piero Manzoni  ma il pozzo che raccoglieva gli scarichi di quello che più di vent'anni fa fu una sorta di lido balneare. Si chiamava Lido Stella Marina e di questo il Comune di Butera si ostina a preservare un reperto portato alla luce dall'inarrestabile erosione già da diversi anni, in attesa forse che crolli in testa ad un bagnante.


2008
Il fatto che un pozzo nero svetti orgoglioso in un Sito di Interesse Comunitario dimostra che la sensibilità della politica buterese è pari al suo contenuto, è il biglietto da visita del Sindaco, dell'Assessorato all'Ambiente, è il monumento alla capacità di amministrare, al menefreghismo, allo spreco di un patrimonio troppo prezioso per gente così piccola. 
Ora che il Sindaco ha una villa vista mare al Desusino, frequentando il posto, forse si accorgerà della sua bellezza e la rispetterà di più. Una bellezza tanto grande da resistere ancora malgrado l'arroganza di un'inclassificabile gestione del bene pubblico. 
Al Sindaco Luigi Casisi ricordo che oltre ad essere un S.I.C. questo lembo di terra ricade in area sottoposta a vincolo paesaggistico per l’art. 142 D.L 42/04 e per l’art. 157/06 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio della Regione Siciliana. Inoltre sono state dichiarate zone di notevole interesse pubblico il tratto presso la località di Manfria, con Decreto n° 15 del 21 Gennaio 1987, e il Castello di Falconara e le adiacenze in territorio di Butera con Decreto n° 1431 del 9 Luglio 1988. Questo tratto costiero, esteso per circa 20 chilometri, ricade nell’Unità Fisiografica Punta Braccetto-Licata (PAI, 2004).
Nel 2007 denunciai l'esistenza di altri pozzi come questi che in seguito furono rimossi, avrò ancora fortuna? 

martedì 18 giugno 2013

Off-shore poco Off-shore


 L'incubo Off-Shore si abbatte nuovamente sulla nostra costa.
Dopo aver raccolto ogni tipo di "No" possibile sia dalle istituzioni che dalle associazioni cittadine, lo stesso progetto rientra dalla finestra.
La VIA è stata data dal Governo "abusivo" Monti lo sorso 27 settembre 2012 alla Mediterranean Wind Offshore S.r.l. società del Gruppo Termomeccanica con sede a La Spezia. Il Gruppo ha come maggior azionista Intesa San Paolo (37%), la banca amministrata da Corrado Passera fino al giorno prima di diventare Ministro dello Sviluppo Economico del Governo Tecnico che avrebbe salvato l'Italia.
Il Ministro, dopo essersi fatto tirare le orecchie da Travaglio, vende le azioni della Banca per evitare che si parli di Conflitti di Interesse trasformando al limite il tutto in classiche combinazioni all'italiana.
L'Italia non si è salvata e se questo parco eolico così come è pensato vedrà la luce, di sicuro questo lembo di terra e mare non si salverà dall'essere sempre più una zona industriale (come se il petrolchimico Eni a terra e la piattaforma petrolifera più grande d'Europa in mare ben visibile dalla costa non bastassero) anziché il parco naturalistico che era e merita di essere, quello che i vincoli paesaggistici e ambientali dovevano far continuare ad essere e che l'ignoranza invece affossa insieme alle sue potenzialità socio-economiche.




La Mediterranean Wind Offshore propone, anzi ripropone un progetto ormai obsoleto che prende corpo da uno studio commissionato alla Cooperativa Nautilus di Porto Salvo (VV) nel 2004, bocciato nel 2010 e riesumato dunque due anni dopo con due modifiche: il numero di generatori che si riducono da 113 a 38 per amor di pace con Eni e le sue concessioni di sfruttamento petrolifero che non gradisce l'invasione di campo "L'interferenza è stata tuttavia eliminata in accordo con la stessa Eni attraverso una riduzione dell'area di sviluppo" e la posizione delle sottostazioni non più off-shore ma a terra, il che comporterà tra le altre cose anche degli espropri.
Infatti nell'avviso pubblicato il 3 giugno 2013 dalla società si legge:
  • Le opere per la realizzazione degli impianti sono di pubblica utilità, indifferibili e urgenti e per tanto la società richiede l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio per la realizzazione delle stesse.
  • ...il presente avviso costituisce comunicazione di avvio del procedimento ai sensi degli art...etc..etc.
Insomma la frittata è quasi cotta e se c'è proprio una cosa che non mi torna è "l'urgenza" che di solito è la parola magica per rendere tutto possibile, così come ci insegna il "metodo" Protezione Civile del Governo Berlusconi.
Oltretutto lo studio di impatto ambientale è stato prodotto nel 2008 quindi prossimo alla scadenza e salvo magie burocratiche dovrebbe esser rifatto, allora che fretta c'è?

Non è l'eolico in se il problema (anzi ben venga qualunque fonte di energia rinnovabile purché compatibile) ma il modo con cui lo si propone.

Tutti i parchi realizzati in Europa sono stati posti in media a 35 km dalla costa.
E’ stato inaugurato in Portogallo, l’impianto eolico galleggiante WindFloat ed è stato posizionato a 350 chilometri di distanza dalla costa di Aguadoura.
Eppure, nell'isola di nessuno, si pretende di piazzarli a 3810 metri dalla battigia, creando un danno paesaggistico incalcolabile.



E i vincoli naturalistici, ambientali, paesaggistici? Nella Via (Valutazione di Impatto ambientale) del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare sono descritte a pag.3 le acrobazie per evitarli:

  • PRESO ATTO che l'area di realizzazione del parco eolico è posto a circa 5 miglia nautiche dal SIC ITA050008 "Rupe di Falconara", a circa 2,5 miglia nautiche dal ZPS ITA050012 "Torre di Manfria, Biviere e Piano di Gela", a circa 2,5 miglia nautiche dal SIC ITA050011 "Torre di Manfria"a circa 13 miglia nautiche dal ZPS ITA050011 "Torre di Manfria e Macconi di Gela";
  • PRESO ATTO che l'area di interesse naturalistico "Biviere di Gela" è una delle più importanti aree di sosta durante le migrazioni di uccelli acquatici dall'Africa al Nord Europa e fa parte delle zone umida italiana riconosciute dalla Convenzione di Ramsar;
  • PRESO ATTO che è stata predisposta una Valutazione di Incidenza le cui conclusioni sono che " dalle indagini condotte emerge che il Golfo di Gela è interessato dal passaggio di avifauna migratoria. Tuttavia dalle osservazioni sul campo e dalle informazioni disponibili nella letteratura di settore, a livello internazionale, è stato possibile definire che la percentuale di uccelli che si avvicina agli aerogeneratori è quasi nulla."...

La Mediterrenean Wind s.r.l assicura che "numerosi studi confermano che la mortalità da collisione dovuta agli aerogeneratori non è biologicamente significante."

Insomma, sono riusciti a trovare un "non luogo" perfetto, l'unico punto possibile per rovinare il paesaggio e tritare avifauna a norma di legge.

Oltre ai vincoli suddetti va ricordato che questo lembo di terra  ricade in area sottoposta a vincolo paesaggistico per l’art. 142 D.L 42/04 e per l’art. 157/06 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio della Regione Siciliana.
Inoltre sono state dichiarate zone di notevole interesse pubblico il tratto presso la località di Manfria, con Decreto n° 15 del 21 Gennaio 1987, e il Castello di Falconara e le adiacenze in territorio di Butera con Decreto n° 1431 del 9 Luglio 1988. Questo tratto costiero, esteso per circa 20 chilometri, ricade nell’Unità Fisiografica Punta Braccetto-Licata (PAI, 2004).

Ne avranno tenuto conto?

In una pubblicazione, il Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali dell' Università di Catania, spiega il perché dell'erosione che ha fatto arretrare la costa di 65 metri dal 1998 ad oggi:
"Tra le cause è da segnalare la diminuzione degli apporti solidi da parte del Fiume Salso e la realizzazione di opere antropiche che hanno alterato la dinamica litorale. In particolare, l’eccessivo allungamento delle dighe del porto di Licata ha bloccato la deriva litorale privando le spiagge sottoflutto dell’apporto sedimentario, mentre lo spianamento di tratti del cordone dunale per la realizzazione di strutture turistiche e seconde case ha privato la spiaggia del suo naturale serbatoio di sedimenti, aumentando lo stress costiero."

Detto questo, a cosa serve domandarselo se tanto i fatti testimoniano che nessuno ha mai voluto davvero tutelare il bene pubblico, un immenso patrimonio naturalistico, sociale ed economico?
Lay Out del parco dallo studio di impatto ambientale. Senza riferimenti costieri mentre a 3810 mt sorge il Castello di Falconara ma con il nulla che si disperde nel mare infinito!


Il parco eolico off-shore più shore che off pensato così, ha tutte le carte in regola per dare il colpo di grazia alla costa.

Nello studio di impatto ambientale non si riscontrano problemi di nessun genere, sarà come se il parco non esistesse e se ci sarà non ci saranno i problemi ambientali, al limite solo vantaggi.

Ad esempio, i Cetacei? Non ci sono cetacei. Si, forse qualche turista che nuoterà in queste acque per caso resterà disorientato dalle frequenze emesse dalla rotazione delle pale ma se la caverà.

"In ogni caso, anche su animali occasionali di passaggio, il principale disturbo che la centrale potrebbe comportare è di tipo acustico...per la maggior parte di essi c’è stato una sorta di adeguamento alle frequenze indotte...In altri casi la risposta potrebbe essere l’allontanamento dall’area."

Infatti, pare che i generatori produrranno anche rumore ma noi umani non ci faremo caso grazie a quello sovrastante delle onde, (anche con il mare calmo?). Loro lo chiamano "analisi del rumore non significativa" come "non significante è la mortalità dell'avifauna", già ma quanti decibel equivale il  "non significativa"?

Gli uccelli che emigrano dall'Africa verso il Nord Europa
Si faranno i cazzi loro e nel caso impazzissero ci saranno dei radar a dissuaderli! Del resto "solo lo 0,9% degli uccelli migratori si avvicina alle turbine" Ma quanti volatili sorvolano il nostro mare?
Secondo il Parere della Regione Siciliana solo nel periodo primaverile febbraio-aprile se ne stimano oltre 45.000, tra i quali esemplari molto rari e/o meritevoli della massima tutela.

Erosione? "Anche nell’ipotesi assurda e falsa di non trascurabilità del fenomeno, una diminuzione dell’energia (onde che si infrangono sui pali ndr) comporterebbe in ogni caso un abbassamento dell’altezza significativa, con conseguente diminuzione delle forze che agiscono nel trasporto litoraneo dei sedimenti, e successivo spostamento dell’equilibrio verso un accrescimento della linea di battigia piuttosto che verso fenomeni erosivi." Eppure, come vedremo in seguito l'erosione devastane in corso è determinata anche da un importante blocco del trasporto dei sedimenti a cause di opere antropiche.

L'impatto visivo?
Anche per questo nessun problema e ci rassicurano con una foto simulazione nella quale accecati da un riflesso del sole che colpisce proprio chi vorrà accorgersi del parco, vediamo delle pale piccole piccole quasi all'orizzonte. Ma come dall'orizzonte?  ma se il parco sorgerà a sole 2 miglia! Il segreto è nella didascalia: "Vista da Licata" quindi a più di 10 km via mare. Le altre sono "Vista da Gela" 15 Km circa e "Vista da Scoglitti" 25-30 Km. Ma una dalla vista di chi il parco lo vedrà tutti i giorni da vicino (3810 metri)? Ossia dalla spiaggia del Desusino o dal Castello di Falconara?

Avrebbero potuto fare "Vista da Roma" e sono certo che nessuno si sarebbe lamentato!


Sta di fatto che nel preventivo leggiamo:

"IMPATTO VISIVO 3.1.1
Al fine di minimizzare l'impatto visivo del Parco eolico, la spaziatura tra gli aerogeneratori è stata incrementata da un minimo di 330 m (3 volte il diametro del rotore), imposto dal Decreto Assessoriale 28 Aprile 2005 e dalla Circolare n°14 del 26 maggio 2006 dell'Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali, agli attuali 450x800 m (ciò comporta sia una maggiore quantità di cavo di media tensione di collegamento tra gli aerogeneratori fornita e posata e una maggiore quantità di scavo subacqueo per il loro interramento sia un incremento della lunghezza delle fondazioni (profondità dei fondali più elevata)). Massima spaziatura degli aerogeneratori maggiore scavo subacqueo fornitura e posa delle maggiori quantità di cavo di collegamento tra gli aerogeneratori maggiore dimensione delle fondazioni € 5.414.500,00"

Il costo totale dell'opera stimato? € 149.868.568,06...la fortuna aiuta gli audaci mica gli ambientalisti!

Un altro punto inquietante ma "privo di effetti negativi" è il punto in cui i cavi sbarcheranno a terra.
Naturalmente si è scelto il punto più frequentato dai bagnanti, ai piedi di ciò che rimane del parcheggio. Nel punto dove le dune sono state spianate per dare spazio ad un bar, già attraversato un un canale di scolo di acque sospette provenienti da chissà dove e dove l'erosione ha causato i maggiori danni lasciando appena 6,5 metri di spiaggia mista ai detriti del parcheggio franato.
Se l'Amministrazione Comunale, malgrado le proteste, lascia una spiaggia "gioiello" in queste condizioni, si può contestare una ulteriore invasione? 

E così i bambini si potranno presto sdraiare su 136 MegaWatt posti a 1,5 metri sotto la sabbia.





Inizialmente le sottostazioni dovevano essere poste off-shore ma:
"A seguito delle indicazioni del GRTN (ex ENEL) che ha autorizzato l’allaccio solo all’elettrodotto a 220 kV, che passa a circa 7 km dalla linea di costa è stato necessario progettare la parte a terra dell’impianto, prevedendo la realizzazione di due sottostazioni elettriche (una di trasformazione a circa 1,5 km dalla costa ed una di consegna in prossimità dell’elettrodotto GRTN a circa 7 km dalla costa) e di due elettrodotti (entrambi interrati) il primo dalla linea di costa alla sottostazione di trasformazione ed il secondo da quest’ultima alla stazione di consegna."

Ovviamente si aggiunge una voce al preventivo:

"Al fine di minimizzare l'impatto ambientale, è stato pensato di interrare il cavo di alta
tensione fino in prossimità della rete elettrica nazionale (ciò comporta una maggiore spesa per la realizzazione del cavidotto e della fornitura e posa del cavo speciale di alta tensione)...
€ 6.210.824,58"

Anche in questo caso riescono a dribblare ogni tipo di vincolo ambientale!

"Queste opere pur essendo esterne alle perimetrazioni delle due aree protette sono localizzate a brevissima distanza da queste; pertanto è stata condotta la Valutazione di Incidenza.
I risultati della Valutazione di Incidenza non hanno evidenziato particolari impatti; è tuttavia opportuno programmare preliminarmente la fase di cantierizzazione. E’ da osservare che le aree interessate dai lavori sono esterne ai suddetti siti e che le opere si svilupperanno lungo assi viari (che delimitano i siti) che già di per sé stessi sono fonte di disturbo. Essendo tuttavia i siti in questione già abbastanza compromessi, soprattutto nelle aree limitrofe agli assi viari, si è ritenuto necessario non incrementare ulteriormente le forme di disturbo, soprattutto nei periodi più critici per la fauna (riproduzione e migrazione).
 
 
 E dire che nel 2008 l'ingegnere Martin Jakubowski esperto internazionale nel campo off-shore della Blue-H, venne a Gela ad illustrare l'off shore d'altura e cioè a 20Km dalla costa!
Una tecnologia che rende i generatori invisibili poiché collocati dietro la linea d'orizzonte, che prevede costi minori in quanto galleggianti e che sfrutta la maggior stabilità dei venti al lagro con una resa maggiore.
Evidentemente la Mediterranean Wind Offshore non tratta l'artico e in mancanza di politici sensibili e capaci di tutelare gli ambienti per i quali hanno creato invece i vincoli di tutela, ci beccheremo 38 pali nel Golfo a soli 3810 metri dalla riva.

Legambiente Gela da anni invita gli amministratori locali a farsi loro stessi promotori di un progetto di parco eolico off-shore che consorzi i comuni del Golfo, un modo da proporre e far realizzare un opera veramente ecologica e utile,  ma evidentemente erano occupati a fare altro.

E il Sindaco di Butera Luigi Casisi che fa?

A fine marzo 2013, in barba agli altri componenti del Coordinamento intercomunale ed interprovinciale contro il Parco Eolico, va a Roma al Ministero alle Infrastrutture ed ai Trasporti, ad una una conferenza di servizi che "mira a definire nei dettagli gli ultimi adempimenti operativi propedeutici alla realizzazione del primo parco eolico off-shore davanti alla spiaggia di Falconara e Manfria nel Golfo di Gela" e non dice perché!

"La cosa ci dispiace alquanto perché fa presupporre interessi differenti dagli altri ed un comportamento diametralmente opposto a quanto sin qui mostrato." dice il delegato locale della Cisl Salvatore Licata. "Sappiamo bene che dietro al progetto vi sono interessi giganteschi ma temiamo che il Governo, per il raggiungimento dei propri obiettivi, stia mettendo una pietra tombale sulle aspettative, in parte già realtà, di tutte le Comunità che si affacciano sul golfo di Gela in campo turistico".



- FINE? - 
P.S. Butera ha una pala eolica dal 2004...ma non ha mai girato!


giovedì 31 gennaio 2013

Desusino: interrogazione alla Commissione Europea

Ottenendo l'Interrogazione Parlamentare alla Commissione Europa chiudo un lungo ciclo di lavoro fatto attraverso il blog.

Sapevo che perseguire la strada delle responsabilità politiche non mi avrebbe portato a molto ma ritenevo importante lasciare una documentazione scritta per il futuro.

L'aver chiesto risposte alle amministrazioni locali, attraverso interviste, lettere aperte, incontri, sit-in e consigli comunali (dove ho persino fatto verbalizzare l'esigenza di individuare le responsabilità di questo delitto ambientale), mi ha messo davanti alla classica scena che si ha davanti agli occhi quando accendi improvvisamente la luce e gli scarafaggi, in un istante, corrono a rintanarsi nei loro buchi!

Le condizioni in cui versa il Desusino restano il loro biglietto da visita.
Il Desusino è un curriculum che descrive la loro incapacità, il loro disinteresse la loro scarsa sensibilità.

Il loro orgoglio, misero, si manifesta solo quando nei siti istituzionali sottolineano che il Desusino oltre ad essere protetto da "rigidi" vincoli paesaggistico/ambientali (che non sono in grado di far rispettare), è anche e soprattutto un S.I.C.

S.I.C. significa "Sito di Interesse Comunitario" e quindi mi sembrava doveroso, per amore di quella contrada, spingermi fino al Parlamento Europeo.

Dopo varie peripezie e un magistrale lavoro diplomatico fatto da Cinzia Girardo otteniamo l'interrogazione...ma non fatevi illusioni.

Purtroppo la risposta ottenuta non fa altro che confermare che il problema è la nostra politica ma almeno questo risultato limita il campo dello scarica barile.

Capitolo chiuso e finestre aperte…ora dobbiamo far cambiare l'aria e ripartire!







sabato 5 maggio 2012

Le sorti del Desusino nei Programmi Elettorali


Il 6 e 7 maggio i cittadini buteresi dovranno scegliere tra la padella e la brace.

Loro sono interessati più che altro ai miracoli per il "paese" mentre per una questione di priorità, non badano molto al Desusino (che in fondo non considerano più di tanto parte del paese stesso). 

E' come quando devi ristrutturare l'appartamento e ti preoccupi prima del bagno, della cucina, della camera da letto e se avanzano soldi allora aggiustano anche il ripostiglio.

Per loro il Desusino è il luogo dove stipare quattro forestieri in estate e da cui ricevere l'Ici d'inverno

Per me invece è la parte più ricca che hanno (lo capiranno mai?) e per questo ho deciso di porre dieci domandine semplici semplici a Luigi Casisi e a Gaetano Carluzzo, non perché creda ai miracoli (altrimenti non li chiederei a loro) ma perché voglio che si espongano un po'.

Ho fatto pubblicare il testo su Buteraweb (che ringrazio) e con ogni probabilità verrò ignorato.



"Gentile Sindaco uscente Luigi Casisi e gentile candidato Sindaco Gaetano Carluzzo,

come sapete da anni attraverso il blog http://desusino.blogspot.it/ e il gruppo Facebook S.o.s Desusino mi interesso attivamente alla salvaguardia della nostra splendida costa.
Se il mio impegno in entrambi i siti web non ha raccolto risultati tangibili ha almeno (e non è poco) creato una memoria storica sullo stato di degrado del litorale buterese e sulle (non) azioni delle istituzioni che dovrebbero proteggerla e valorizzare.
Ricordandovi che il Desusino è un sito di interesse comunitario e in difesa di esso vigerebbero due vincoli ambientali-paesaggistici e che malgrado questo attualmente la Regione Siciliana -Dipartimento di Prevenzione - Laboratorio di Sanità Pubblica di Caltanissetta ha segnalato la presenza di pericoli di dissesto e degrado, evidenziando potenziali pericoli per la pubblica incolumità, motivo per cui anche quest'anno sarà vietata la balneazione in gran parte delle nostre spiagge, vi pongo alcune domande al fine di orientare al voto i cittadini interessati alle sorti della Marina di Butera:

Vi chiedo quindi in vista delle imminenti votazioni, quali sono gli interventi di valorizzazione e salvaguardia per il Desusino previsti nei Vostri programmi elettorali.

Vi chiedo se, una volta eletti, intenderete intraprendere finalmente un’azione legale nei confronti del comune di Licata per l'estensione del porto turistico, considerato in un documento messo a disposizione dal Comune di Butera, la maggior causa dell'erosione subita dalla nostra costa.

Vi chiedo come intendete ottenere risorse economiche per il Desusino e di quanto prevede di disporre.

Vi chiedo con quali azioni intendete contrastare il degrado del Desusino.

Vi chiedo qual'è il Vostro concetto di sviluppo Turistico e come pensate di incrementarlo.

Vi chiedo se per questo, pensate di collegare il Desusino e la costa buterese con il centro di Butera e i paesi limitrofi attraverso mezzi pubblici.

Vi chiedo quali sono i primi rimedi che porrete, in vista dell’imminente stagione balneare, per rendere il Desusino fruibile al turismo con un minimo di dignità.

Vi chiedo se intendete almeno rimuovere le pericolose macerie presenti in spiaggia a causa del crollo del piazzale.

Vi chiedo se il Vostro programma elettorale prevede investimenti sulle energie rinnovabili.

Infine vi pongo una domanda di interesse più ampio, chiedendovi se durante il Vostro mandato prevedete di fare approvare il Piano Regolatore Generale.

Certo di un rapido riscontro vi auguro un buon lavoro.

Cordialmente

Enzo Napolitano"



martedì 12 luglio 2011

Lettera aperta al Sindaco Casisi (senza pedigree)



Se non sei di pura razza Buterese con tanto di pedigree non puoi accedere ai loro canali.
Sulla Sicilia edizione Caltanissetta ogni giorno viene pubblicato qualunque tipo di notizia che riguardi Butera, qualunque dichiarazione fatta da qualunque politico, qualunque iniziativa fatta dalla chiesa ma di veder pubblicata la mia Lettera aperta al Sindaco non se ne parla.
Il 18 giugno scrissi questa lettera e la inviai alla giornalista Laura Mendola che mi intervistò in occasione del Sit-in del Luglio scorso, pensando che il seguito di un argomento di cui si occupò potesse interessarle. Le chiesi se poteva farla pubblicare o se sapeva indicarmi almeno l'iter da seguire.

La sua risposta fu una "non" risposta.

Qualche giorno dopo allora chiesi consiglio al buon Padre Aldo che tanto si adoperò al Sit-in e prontamente mi diede il numero della redazione di Gela.
Rispose la giornalista, che con sufficienza spiegò che aveva ritenuto che non fosse necessario rispondermi perché tanto "quando l'articolo verrà pubblicato lo vedete"... ma quando?... "lo vedrete".
Chiesi nuovamente un'opinione a Padre Aldo che mi rispose che non dipendeva dalla redazione di Gela ma che c'è tutto un Iter... Scrissi nuovamente alla giornalista che come la volta precedente non mi rispose.

Se domandare è lecito, rispondere è cortesia.

Quindi dopo aver atteso ancora qualche giorno e dopo che un mese di attesa totale capisco, prendo atto che se vuoi occuparti del bene pubblico devi esser pronto a sentirti solo. Così riprendo in mano i canali che mi sono costruito negli anni e decido di pubblicare la lettera qua, umilmente sul mio blog... solo e di razza bastarda.



LETTERA APERTA AL SINDACO DI BUTERA LUIGI CASISI

Caro Luigi Casisi,

mi rivolgo a te in quanto Sindaco della Città di Butera, in qualità di cittadino e di membro del Comitato Pro Desusino per sapere cosa ne è stato degli impegni presi dalla tua Amministrazione sulla base delle richieste fatte quasi un anno fa da coloro che subiscono in prima persona lo scempio in cui versa il litorale Buterese.

Il 15 Luglio 2010 come ben ricorderai si riunì il Consiglio Comunale in una seduta pubblica per discutere la seguente richiesta del Comitato Pro Desusino:

Il Comitato chiede un piano di intervento di ripristino e riqualificazione naturalistico-turistico del tratto di costa attraverso la tutela e la valorizzazione degli aspetti naturali e paesaggistici già sottoposti a vincoli paesaggistici. Propone la realizzazione di un parco costiero che valorizzi i sistemi ambientali e culturali, al fine di garantire una fruizione qualificata e sostenibile.

Nel verbale n.46 della seduta pubblica si legge che il Comitato richiede in oltre di effettuare tutti insieme una ricerca di ingegneri, architetti, naturalisti, professionisti qualificati ed esperti che operano sia sul territorio nazionale che internazionale per chiedere un aiuto e una collaborazione indirizzata a migliorare le sorti del nostro tanto amato ma martoriato mare, ma anche per aiutare un'economia povera e una popolazione alle soglie di un collasso sociale e un impegno preciso a far rispettare tutti i vincoli a tutela della costa e a ricercare i responsabili dello scempio.

Sempre dagli atti si apprende che il Consiglio Comunale Prendendo atto della richiesta del Comitato pro Desusino per la redazione di un piano di riqualificazione della costa e che "il Consiglio Comunale SOLLECITA I Sindaci dei Comuni di Butera, Gela, Niscemi, Riesi, Mazzarino e di altri che dovesse manifestare la loro disponibilità, a costituire un apposito libero consorzio che con la partecipazione della Provincia Regionale di Caltanissetta, promuova la redazione di un progetto di riqualificazione della costa che approvato dall'Assessorato Regionale al Territorio e all'Ambiente, possa trovare il relativo finanziamento anche attraverso fondi comunitari; PRENDE ATTO dell'intervento operato in tempo reale dall'On. M. Donegani, che ha fissato un incontro con l'Assessore regionale, On. Di Mauro per martedì 20 luglio p.v. che nel competente assessorato procederà ad un primo esame dell'istanza presentata già dal 3 settembre 2009. A tal fine PROPONE la costituzione di un tavolo tecnico che veda la partecipazione dei tecnici e dei politici per seguire passo passo l'intero iter fino alla sua definizione. DELIBERA di approvare integralmente e fare propria la proposta di delibera posta all’o.d.g.".

Il 20 Luglio 2010 andaste di fatto a Palermo con una Delegazione e tornaste con l'impegno da parte dell'Assessore a finanziare il progetto di riqualifica a patto che presentaste un preliminare entro settembre 2010.

Il giorno seguente La Sicilia titolò: "La Regione promette di intervenire" riportando le dichiarazioni dei partecipanti al vertice:

«Totale condivisione sull'iter per tutelare la fascia costiera»

Dopo un'articolata discussione sui possibili interventi da effettuare, l'assessore regionale Roberto Di Mauro ed il capo di Gabinetto, Giovanni Arnone, hanno concordato un piano di interventi che metta in sicurezza le abitazioni minacciate dall'erosione. Il Comune di Butera, entro il prossimo mese di settembre, presenterà un progetto preliminare sul quale l'assessore Di Mauro si è impegnato a concedere un primo finanziamento per iniziare i lavori. «Un incontro molto proficuo - ha sottolineato l'assessore Di Mauro - nel quale è stata trovata ampia e totale condivisione sull'iter da seguire per mettere in sicurezza la fascia costiera e le abitazioni minacciati dalla forte erosione costiera. Adesso attendiamo soltanto che venga presentato il progetto preliminare per definire gli interventi da effettuare e soprattutto individuare le risorse occorrenti per completare i lavori»...«Ancora una volta, registro la proficua sinergia tra le istituzioni comunali, provinciali e regionali al fine di provare a dare soluzione ad un problema che investe il nostro territorio». In particolare, il sindaco ha fatto rilevare: «La Regione ci ha chiesto di presentare un progetto di massima che si impegnerà poi a finanziare; inoltre - ha aggiunto il sindaco - è emersa anche la necessità di uno studio idraulico al fine di valutare quelli che dovranno essere gli interventi da porre in essere per la zona di Desusino». Per quanto riguarda il progetto, il suo importo complessivo sarà oggetto di rimodulazione."
In un primo tempo s'era parlato di un progetto di 24 milioni di euro. Una cifra che, tuttavia, non appare finanziabile. Per cui il nuovo progetto rimodulato, sempre secondo il sindaco dovrebbe attestarsi intorno ai 6 milioni di euro.«Abbiamo registrato la piena disponibilità da parte della Regione a cercare le somme per finanziare gli interventi su Desusino»

LA SICILIA Mercoledì 21 Luglio 2010Ed. CL Provincia, pagina 32.

Quando attraverso la tua pagina Facebook il 22 Luglio 2010 ti chiesi come mai non si fosse parlato di finanziamenti europei mi rassicurasti dicendomi:

"Sono tutti finanziamenti Europei, la regione non ha fondi propri necessari a fare investimenti, quindi è l'occasione giusta che attraverso l'attribuzione dei fondi Fas e dei fondi Europei inseriscono nel programma ripacimenti e salvaguardia delle coste. Credo che la volontà ci sia,sta a noi predisporre un progetto di massima con un piano economico e con lo studio geologico al fine di fare un intervento immediato."

Di "immediato" non abbiamo visto niente e anche sul lungo termine non ci sono novità di rilievo.

Il dato inconfutabile è che la tua Amministrazione non ha mai presentato il progetto preliminare necessario alla Regione per finanziare l'intervento che avrebbe salvato la nostra costa che nell'abbandono più totale continua a morire.

L'unica azione del Comune di Butera è stata la convenzione con il DIPARTIMENTO DI SCIENZE GEOLOGICHE DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA dal quale ottiene uno studio geomorfologico della costa buterese che determina tra le cause dell'erosione, i recenti lavori di allungamento dei moli del porto di Licata, dei quali mette persino in discussione la validità dello studio di impatto ambientale.
L'Assessore Vassallo aveva detto alla stampa "«...vogliamo capire se, a seguito di questi lavori, possa esserci stata o meno una modifica delle correnti».In caso affermativo, l'assessore comunale non ha escluso di valutare anche la possibilità di chiedere eventuali danni al Comune di Licata..."

LA SICILIA Sabato 10 Luglio 2010 Ed. CL Provincia, pagina 39

Due settimane dopo in seguito alla notizia dell'intervento da parte della Regione il Comune di Licata tira un sospiro di sollievo:
"L'intervento della Regione potrebbe scongiurare nuovi guai giudiziari per il Comune. Giorni fa il sindaco di Butera, Luigi Casisi aveva dichiarato che avrebbe chiesto un mega risarcimento danni al Comune di Licata per l'erosione marina che negli ultimi anni ha letteralmente divorato il litorale di Marina di Butera...".

LA SICILIA Giovedì 22 Luglio 2010Ed. Agrigento, pagina 34

Lo stesso studio dimostra che la linea di costa è arretrata di 80-90 metri dal 1966 ad oggi e che circa un quarto del danno totale lo abbiamo subito sotto la tua Amministrazione.

Malgrado questo e nonostante il pericolo imminente alla abitazioni da voi stessi argomentato durante il vertice, vi siete permessi il lusso di non rispettare le condizioni imposte dalla Regione per concedere un ingente finanziamento che avrebbe fatto rientrare l'emergenza e di questo, da cittadino e da membro del Comitato che ha chiesto a gran voce l'intervento delle istituzioni, ho il diritto di chiedere spiegazioni e tu hai il dovere di rispondere e chiarire i motivi per il quale nulla di tutto quello che è stato chiesto e verbalizzato è stato fatto, con l'inevitabile conseguenza che questa estate sarà sotto gli occhi di tutti.

Ti domando dunque, con la preghiera di rispondere chiaramente ad ogni quesito:
 
1) Perché non avete presentato, ne prima ne dopo il settembre 2010, il progetto preliminare?

(ti prego di evitare di giustificarti come già hai provato a fare in privato con il fatto che è cambiato l'Assessore Regionale Territorio Ambiente, perché ti ricordo che questo è avvenuto il 29 settembre 2010, che il passaggio non cancella gli impegni presi dal predecessore e che se anche fosse, l'On. Donegani avrebbe fatto volentieri nuovamente da tramite...evita anche di parlare di mancanza di fondi, dato che tu stesso sulla tua pagina facebook il 26 maggio2010 mi spiegavi che "...il preliminare è l'aspetto teorico di una eventuale progettazione a costo zero in quanto viene elaborato dai nostri uffici")

2) Perché non è stato costituito un apposito consorzio con gli altri Sindaci dei paesi limitrofi che con la partecipazione della Provincia Regionale di Caltanissetta doveva far promuovere la redazione di un progetto di riqualificazione della costa?

3) Perché continuate a non esigere il rispetto dei vincoli ambientali di un Sito di Interesse Comunitario di cui siete responsabili voi, la soprintendenza dei Beni Ambientali, la Provincia di Caltanissetta, La Regione Sicilia, il Governo Nazionale e quello Europeo?

4) Perché non avete intrapreso un'azione legale nei confronti del Comune di Licata specie dopo che lo studio (costato 7.200 euro) dimostra che il loro operato rappresenta la maggiore causa della distruzione della nostra costa?

5) Quali sono le abitazioni messe in pericolo dall'erosione e come le state tutelando?

6) Sentirete, come l'anno scorso, di avere "le carte in regola" applicando nuovamente divieti di balneazione" e lasciando le macerie del piazzale come biglietto da visita?
 
Chiedo in oltre, fin da ora e come suggerito dallo stesso Presidente del Consiglio Carmelo Labbate in occasione della citata seduta pubblica, che si faccia nel mese di agosto un nuovo Consiglio Comunale aperto per fare ufficialmente un punto della situazione rispetto gli impegni presi dal Comune per la salvaguardia della costa.

Ti saluto Cordialmente

Enzo Napolitano

Dolce & Gabbana sotto il Castello di Falconara

Non è solo una spiaggia ma:

Nel 1994 fu girato uno degli spot pubblicitari più belli.
Chi sa apprezzare la bellezza scelse come location il nostro castello.
Sembra che soltanto chi dovrebbe tutelarlo non si accorga di tale meraviglia.
Oggi, tra quelle scenografie naturali, sorge un lussuoso albergo per VIP (Charming house & resort ****)
a quali mostriamo, privi d'orgoglio, l'incapacità di apprezzare simili tesori.
In Liguria hanno trasformato spiagge di ghiaia e pietre in miniere d'oro, noi miniere d'oro in discariche.
Villeggiamo tra l'immondizia e non dispensiamo da questa neanche i nostri ospiti.

Dai Profumi alla Spazzatura

Dai Profumi alla Spazzatura
Spiaggia di Falconara, Hotel Charming house & Resort ****

Una truffa chiamata ripristino

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